In grigio sulla cartina le associazioni aderenti all'Unione
Nell'ormai lontano 12 dicembre 1978, ta Giunta della Provincia Autonoma di Trento, emanava la Legge n.60 che disciplinava la pesca dilettantistica. ln seguito sono stati fatti diverse modifiche ed integrazioni, con L'obiettivo di recepire e regolamentare le esigenze di cambiamenti intervenuti nel corso degli anni. Dopo circa 36 anni dal varo della Legge, possiamo dire senza ombra di dubbio che si è trattato di progetto legistativo illuminato, che ha prodotto indubbi benefici al nostro settore, ma anche alla conservazione dell'ambiente, con particolare riferimento a quello acquatico e alla fauna ittica che lo abita. Altro merito è che ha contribuito a coinvolgere un gran numero di volontari, che col passare degli anni hanno saputo accollarsi la parte preponderante nella gestione del sistema pesca Trentino, con due implicazioni particolarmente significative: il contenimento dei costi che altrimenti avrebbero pesato sull'Amministrazione Pubblica, quindi sui cittadini e l'accresciuta consapevolezza dei valori ambientali, faunistici, economici e gestionali da parte dei pescatori.
Grazie a tutto ciò, co passare degli anni, la nostra Provincia ha assunto un ruolo e un'immagine di riferimento per la pesca dilettantistica a Livello nazionale e internazionale, ha conservato e in molti casi migliorato il patrimonio naturalistico originario alpunto che il nostro territorio sta dìvenendo sempre più meta ambita per moltissimi pescatori extraregionali, con conseguenti rìcadute economiche positive sul turismo.
La giunta costituitasi alla fine dell'anno passato, anche su richiesta delle Associazioni di pescatori, ha deciso di mettere mano alla legge 60, allo scopo di aggiornarla e adattarla alle mutate condizioni ambientali alle diverse esigenze dei pescatori attualì rispetto a quelli di 40 anni fa, oltreché a recepire suggerimenti e indicazioni pervenute da più parti. ln altri termini si tratta di salvaguardare i valori fondamentali che hanno ispirato la legge attuale e di recepire non solo le nuove esigenze, ma possibilmente anche quelle future. A tal fìne, è stata creata una commissione composta da tre rappresentanti la FEDERAZI0NE Finottl Mauro, Casetti Piergiorgio e Cagol Bruno, due rappresentanti l'Unione Scalet Marìo e Martini Stefanol e da tre rappresentanti il Servizio Foreste e Fauna (Zanin Maurizio, Baldessari Fabrizio e Valenti Lorenzo) con il compito di elaborare un progetto di legge da sottoporre poi alla valutazione della Giunta per l'approvazione.
Sono già stati fatti diversi incontri, attraverso i quali si sono evidenziate ampie condivisioni ma anche qualche divergenza, che sarà ulteriormente analizzata. Per quanto riguarda La FEDERAZl0NE, abbiamo chiaramente evidenziato gli elementi che riteniamo fondamentali all'interno della nuova legge e che possiamo cosi sintetizzare:
Il pescatore deve essere considerato l'elemento centrale della pesca dilettantistìca trentina e nella nuova legge dovrà essere tutelato nei suoi dirìtti e reso consapevole dei suoi doveri, nei limiti indicati dalla legge stessa, dai regolamenti provinciali e dell'associazione di appartenenza. Tali diritti dovranno essere esercitati anche nei casì di dìvieti di varia natura che impediscano il normale svolgimento dell'attività di pesca, ivi compresi gli accessi alle diverse zone.
ll volontariato, le conoscenze degli ambienti acquatici e della fauna ittica, la gestione di incubatoi di valle, il controllo del territorio e la sorveglianza, sono elementi distintivi e qualificanti delle Associazioni di pesca dilettantistica trentine. In quanto tali devono essere considerate risorsa per tutta la collettività, da valorizzare e sostenere.
Altri aspetti qualificanti della pesca dilettantistica trentina, che devono essere riconosciuti riguardano i contenuti sociali, economici e il potenziale turistico, in buona parte inespressi
Per quanto detto sopra, la nuova legge dovrà definire con chiarezza il diritto di rappresentanza del pescatore in tutte le occasioni pubbliche o private in cui vengano trattati aspetti riguardanti gli ambienti acquatici e la fauna ittica. Tale rappresentanza sarà attuata attraverso l'Associazione di appartenenza per i casi locali, mentre per le problematiche aventi carattere generale, tramite le Associazioni di 2" livello. Questo principio dovrà essere appilcato anche per i lavori in alveo, danni necessario accidentali, captazioni idriche e quant'altro, ìmpedisce o modifica il normale svolgimento della pesca.
Definire con chiarezza i capitoli di spesa ammessi a contributo e la quota di partecipazione della PAT, con particolare riferimento a: semine di novellame, personale tecnico e di sorvegtianza, pubblicazioni, manutenzione e costruzione di impianti ittiogenici.
ln presenza di usi civici o di diritti esclusivi di pesca, i regolamenti interni delle Associazioni, dovranno avere pari valori dei regolamenti provinciali con particolare riferimento alla compìlazione del libretto controllo catture, al numero massimo di catture annuali e giornaliere e alle misure minime.
Unico libretto controllo catture rilasciato dalla P.A.T., magari in collaborazione con le Associazioni
La confluenza di associazioni minori in quelle maggiori ha in se elementi positivi sopratutto in termini dì semplificazione, di economie di scala e di mobilità dei pescatori. Tuttavia, per l'esistenza di numerosi diritti di usi civici e di pesca esclusiva [21 casi], oltreché di radicate tradizioni locali, una forzatura in questa direzione comporterebbe prese di posizione e conseguenze assolutamente negative, inoltre accerrebbe sicura perdita dell'insostituibile contributo del volontariato locale. Questo obiettivo può essere realizzato solo se avverrà in modo consensuale e possibilmente incentivato, trasformando le attuali associazioni piccole, in sezioni di associazioni maggiori e garantendo alle stesse la gestione del territorio e dei propri soci. Diversamente, gli svantaggi di un'operazione non condivisa sarebbero notevotmente maggiori dei vantaggi. ln questo caso la FEDERAZI0NE non è d'accordo e sosterrà senza esitazione i propri soci
Al fine di avvcinare i giovani alla pesca, sarebbe opportuno consentire ai minori di 14 anni di poter pescare senza la Licenza, purché accompagnati da un adulto con Licenza. Le catture dovranno essere cumulate con quelle dell'accompagnatore, che è tenuto a far rispettare sia i regolamenti provinciali che dell'Associazione. Da parte delle Associazioni, potrà essere concesso un permesso nominativo gratuito o a basso costo.
Al momento non siamo in grado dia ggiungere altri aspetti, che confidiamo di illustrare a tutti i nostri lettori e soci nel numero uno della rivista del prossimo anno.
I componenti il gruppo della FEDERAZI0NE assicurano comunque che sarà loro impegno adempiere al mandato ricevuto, con assoluto rigore e con la massima determinazione.
Articolo da "Il Pescatore Trentino" Nr. 3 Ottobre 2014
Articolo di Bruno Cagol
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